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Intervista con la consigliera nazionale Katja Christ sulla sostenibilità e la tutela dell'ambiente grazie al 5G

21 settembre 2020

In un’iniziativa parlamentare, la consigliera nazionale verde liberale basilese Katja Christ pone al Consiglio federale domande sul ruolo del 5G in materia di sostenibilità, protezione dell’ambiente e digitalizzazione. Nella seguente intervista essa parla delle possibilità sottovalutate offerte dal 5G, delle false notizie e della soluzione svizzera per i valori-limite in materia di radioprotezione.

Signora consigliera nazionale, il 5G è spesso associato ad una velocità di connessione ad Internet ultrarapida per gli smartphone. La sua iniziativa parlamentare porta nell’arena politica le altre opportunità offerte dalla tecnologia 5G, finora spesso trascurate o ignorate. Cosa l’ha indotta a farlo?

La digitalizzazione offre numerose possibilità. Dobbiamo ampliare la nostra riflessione per trarne il massimo profitto. La sostenibilità, la protezione dell’ambiente e il benessere degli animali sono questioni che mi stanno particolarmente a cuore. Se le nuove tecnologie possono apportare miglioramenti in questi ambiti, dobbiamo assolutamente farne uso. È compito dei politici stabilire condizioni quadro migliori nell’interesse della popolazione. Per questo mi impegno per una Svizzera progressista dotata di un’infrastruttura di base moderna. E la rete 5G a livello nazionale ne fa parte.


A prima vista, è sorprendente che un'industria tradizionale come quella agricola possa trarre grande beneficio dalla digitalizzazione e dal 5G. Dove si trova, secondo lei, il maggior potenziale?

La Svizzera è un paese piccolo e montagnoso, dove i prezzi dei terreni e i costi della manodopera sono elevati. Queste non sono le condizioni ideali per l'agricoltura. Ma allo stesso tempo siamo un paese tecnologicamente molto sviluppato, ciò che consente all'agricoltura di produrre in modo molto efficiente e sostenibile con macchinari moderni e grazie all’automazione. La tecnologia 5G aprirà nuove prospettive in questo settore, rafforzerà l’agricoltura e proteggerà l’ambiente: i pesticidi non dovranno più essere utilizzati in modo generalizzato su tutti i terreni, ma potranno essere ridotti e mirati grazie ai sensori del suolo collegati alla rete. Le macchine automotrici, i veicoli o i droni facilitano il compito degli agricoltori. E i capannoni di produzione automatizzati rendono possibile anche una produzione alimentare economica ed ecologica nelle città. In questo modo si garantisce l'approvvigionamento alimentare e si accorciano le distanze di trasporto - i primi progetti di questo tipo sono già in corso.


Ci sono molte informazioni errate che circolano sia sul cambiamento climatico che sul 5G. La gente non sa più a cosa credere o a chi credere. Come viene affrontata questa sfida in politica e come viene contrastata?

Al momento, in tutto il mondo stiamo assistendo a una grande disinformazione, che spesso viene diffusa in modo mirato e ha un'elevata diffusione attraverso i social media. Ma ho fiducia nel buonsenso della popolazione svizzera. Il nostro paese beneficia di un livello di istruzione elevato e il buon utilizzo dei media è prioritario nei programmi scolastici. Inoltre, la promozione dei media pubblici mette gratuitamente a disposizione della popolazione informazioni neutrali e verificate. La lunga tradizione del dibattito in Svizzera favorisce scambi fondati su dati affidabili. Il Consiglio federale chiede all’Ufficio federale della comunicazione di esaminare se siano necessarie altre misure. L'UFCOM esaminerà entro la primavera 2021 se sia necessaria una regolamentazione della disinformazione in Svizzera.


Nella sua iniziativa parlamentare, lei critica il fatto che la Svizzera imponga limiti più rigidi rispetto ai paesi confinanti. E che questo significa che devono essere costruite più antenne di quante ne sarebbero costruite se si applicassero gli stessi limiti prescritti dall'OMS. Questo non è sostenibile. Qual è la sua risposta ai cittadini che hanno riserve su limiti più elevati?

Prendo molto sul serio i timori della popolazione. Ma dobbiamo anche attenerci ai fatti: ad oggi, in oltre 40 anni di ricerche, non si è riscontrata nessuna prova seria concernente un qualsiasi rischio per la salute legato alla telefonia mobile. La maggior parte delle pubblicazioni che pretendono il contrario non rispondono alle norme scientifiche. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e l’organizzazione internazionale di radioprotezione (ICNIRP) confermano che non sono noti effetti sulla salute dovuti alle radiazioni radioattive al di sotto dei limiti raccomandati da queste organizzazioni. Siamo dunque in grado di valutare i rischi legati alle radiazioni dei telefoni cellulari. Tuttavia, la Svizzera mantiene dei valori limite che sono fino a dieci volte più severi. Questo rallenta lo sviluppo tecnologico, non è sostenibile e si traduce nell’istallazione di un numero maggiore di antenne rispetto al necessario – esattamente ciò che la popolazione non vuole.


E infine: il suo prossimo telefonino sarà un apparecchio 5G?

Non sono un «early adopter» e sono anche cosciente che i vantaggi della tecnologia 5G concernono in particolare l’industria, l’agricoltura, la mobilità e la sicurezza. Ma il 5G è importante anche per gli utenti di telefonia mobile poiché la nostra società utilizza sempre più dati mobili e le attuali reti mobili hanno raggiunto i loro limiti. E chi non si innervosisce quando sta viaggiando e vi sono dei punti morti oppure a causa della lentezza delle connessioni dei cellulari? Grazie al 5G, saremo in grado di rispondere in modo affidabile all’aumento delle esigenze. Tuttavia, per ragioni legate alla sostenibilità, conservo i miei apparecchi il più a lungo possibile. Quando sostituirò il mio cellulare tra qualche anno, il 5G sarà, speriamo, completamente normale. Quindi la risposta alla domanda è probabilmente sì.

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