Vaud: il 5G esce dall’impasse
Nel Canton Vaud, l'anno scorso è stato un anno pionieristico nel panorama delle telecomunicazioni. Con diversi progressi degni di nota nell'introduzione del 5G, il passaggio verso una rete più efficiente e sostenibile è decisamente in corso.*
Nel 2023 sono giunte notizie incoraggianti sull'ulteriore sviluppo della telefonia mobile in Svizzera: in autunno è stata approvata una mozione presentata da Christian Wasserfallen (PLR) e sostenuta dal Consiglio federale, che mira ad accelerare l'introduzione del 5G in Svizzera. Si tratta quindi di un passo decisivo verso una rete di telecomunicazioni più veloce, più efficiente e più sostenibile. Questi progressi sono sostenuti anche dalle sentenze del Tribunale federale. Lo scorso giugno, il tribunale ha respinto i reclami dei critici del 5G relativi alla presunta mancata applicazione del principio di prevenzione durante l'installazione di antenne in due località del Cantone di Friburgo. Queste decisioni hanno finalmente chiarito questo argomento ricorrente, già più volte confutato dalla comunità scientifica. Il semaforo sembra quindi essere verde per l'espansione delle antenne di telefonia mobile.
Tuttavia, va notato che all'inizio del 2023 c'erano ancora quasi 3000 autorizzazioni in sospeso per la costruzione di antenne 5G in tutta la Svizzera. Sebbene la moratoria sia stata revocata qualche mese fa nel Canton Vaud, il numero di richieste di autorizzazione per i progetti è ancora elevato. Nonostante il via libera a livello federale e cantonale, ci sono ancora molti ostacoli. Si stima che l'elaborazione di una domanda di costruzione richieda in media tre anni. L'impegno e la volontà di tutti i comuni sono più che mai necessari per costruire una rete efficiente e sostenibile.
La creazione di un ecosistema tecnologico solido e sostenibile è essenziale per rafforzare il ricco tessuto economico del Canton Vaud, la sua competitività e il cantone nel suo complesso. A causa della crescente digitalizzazione dell'economia e del cambiamento delle abitudini, come il lavoro da casa, il volume di dati utilizzati è in costante aumento. È quindi indispensabile garantire un'infrastruttura in grado di supportare queste tendenze.
Lo sviluppo di un tale ecosistema deve necessariamente essere accompagnato dalla fornitura al pubblico di informazioni basate sui fatti e comprensibili sul 5G. Negli ultimi anni, il 5G è stato oggetto di una vasta campagna di disinformazione riguardo al suo impatto sulla salute. Questo in un momento in cui la disinformazione è stata esacerbata dalla pandemia COVID-19. Il recente sondaggio di Tamedia, secondo cui il 28% della popolazione è ancora preoccupato per le radiazioni delle antenne 5G, sottolinea la necessità di ulteriori sforzi per educare il pubblico. È ora di portare avanti la discussione, implementare la strategia voluta da Berna e concentrarsi sulle opportunità offerte da una rete mobile ad alte prestazioni.
*Opinione della copresidente di CHANCE5G Laetitia Morandi